Si può brevettare e tutelare un sito web?

Scopri come tutelare un sito web e rendere unico il sito web della tua startup.

L’ultima volta ci siamo concentrati sulle singole attività di marketing e comunicazione , oggi entriamo nel vivo delle attività concentrando il nostro focus su come brevettare un sito web o meglio su come proteggere la proprietà intellettuale di un sito web.

E’ importante fin da subito avere le idee chiare su come muoversi in questo campo partendo dalla proprietà intellettuale.

Sei pronto?

Mettiti comodo e scopriamo insieme come procedere senza sbagliare un colpo!

Si può tutelare e brevettare un sito web?

Iniziamo col nostro focus su come brevettare un sito web. Devi sapere che idee del genere, specialmente per quel che riguarda i siti web non hanno una vera e propria forma di protezione, poiché essendo idee con componente commerciale non sono brevettabili fin da subito. Ma ci sono una serie di azioni che si possono compiere per proteggersi quanto più possibile a livello di proprietà intellettuale.

Innanzitutto, se hai un’idea di un prodotto che potrà dar luogo ad un progetto startup, il primo passo da compiere è brevettare il prodotto e servizio e bloccare sin da subito i domini e il nome sugli store.

Quando definisci il nome di una startup dovrai controllare (ad esempio attraverso register.com) se sono disponibili fin da subito il .it e il .com.  Solo a quel punto hai possibilità di posizionarti anche con il nome in rete e il tuo progetto può concretizzarsi  sotto forma di brand.

Decidere un nome di un prodotto/servizio, specialmente in ambito startup, richiede creatività e coerenza con l’idea.

Dovrai fin da subito scegliere un nome che renda riconoscibile la tua startup sul mercato. Perché questa scelta?

Perché il tuo interlocutore da una semplice ricerca in rete consapevole, potrà trovare subito la soluzione al suo problema. E’ il primo passo da compiere se vuoi fornire un prodotto o servizio in linea con le aspettative della clientela.

Esempio: se la nostra startup ha una forte componente di sostenibilità cercheremo un nome che faccia risaltare questa caratterista come: green, eco e così via.

Una volta scelto il nome…

Una volta che hai chiaro il nome, l’identità ed eventualmente anche il logo potrai iniziare ad impostare il tuo sito web e bloccare i domini che ti interessano.

Tutti i domini sono bloccati? Panico, cosa faccio?

Cerco una correlata, una parola simile che si avvicini il più possibile a quello che avevo in mente; per esempio si potrebbe cambiare anche una singola lettera. Una parola può trasformarsi in tante altre aggiungendo un affisso, suffisso e prefisso.

Solo da quel momento potrai iniziare a sviluppare il tuo sito, renderlo accattivante, riconoscibile e appetibile, sbizzarrendoti con una UX ed una UI che richiamino l’attenzione e organizzando le attività di comunicazione per farti conoscere e posizionarti.

A cosa ti serve il sito? Vetrina o vendita?

Negli ultimi anni nel settore delle startup innovative è normale vedere piattaforme attivate in rete anche attraverso l’utilizzo di semplici landing page o siti vetrina.

La presenza online e la differenza tra un sito vetrina, un e-commerce o una landing page dipende da un unico elemento: il fine della CTA, ossia la Call to Action!

Un sito vetrina di servirà per comunicare al tuo mercato o agli investitori le caratteristiche del tuo prodotto, della tua azienda e la CTA sarà quella di far entrare in contatto l’interlocutore con te. (ad esempio attraverso un Blog, l’iscrizione ad una newsletter, o la compilazione di un form di informazioni).

Un e-commerce ha come CTA quella di portarti a convertire in una vendita, per cui ti mostrerà prodotti e caratteristiche ed avrà un carrello per invitarti a comprare.

Una landing page, è una pagina che ha generalmente un  ruolo ben preciso, con una CTA ben identificata e può avere varie applicazioni, quali ad esempio il riempire una form per catturare la tua email in cambio di un lead magnet gratuito (ebook , vaucher, servizio gratuito, iscrizione ad un webinar, e tanto altro), o la vendita di un prodotto unico e ben identificato (tipica nelle campagne di affiliate marketing).

Talvolta si possono utilizzare sia un sito che una landing page, soprattutto per dare più informazioni possibili ad eventuali business angel o finanziatori interessati alla tua idea.

Ti basta una semplice mossa per rendere la tua offerta unica sul mercato: catturare l’attenzione di chi utilizza il tuo sito.

Come catturo l’attenzione? Attraverso le più moderne tecniche di UX e UI.

Analizziamo questi due termini.

Il termine UX, o User Experience, ideato da Donald Norman, esperto di psicologia e scienze cognitive, è una disciplina che comprende tutti gli aspetti dell’esperienza umana con un prodotto o servizio, tra cui il design industriale, la grafica, l’interfaccia e l’interazione dell’utente.

Attenzione! La UX non si limita solo alla grafica bella del sito…è molto di più!

E’ un intreccio di più settori come:

  • Usability;
  • Psicologia e scienze cognitive;
  • Interazione uomo-macchina;
  • UI: User Interface Design;
  • Architettura dell’informazione.

La UI, o User Interface, è parte integrante della UX e chi la sviluppa persegue l’obiettivo di quello di progettare un’interfaccia e un percorso navigazionale semplice e il più possibile user-friendly.

Quindi quando parliamo di UI stiamo parlando dell’interfaccia dello strumento che permette l’interazione tra uomo e dispositivo; in un sito web ad esempio una call-to-action (o CTA) è lo strumento che permette all’uomo di passare da un contenuto all’altro.

A quale scopo devo inserire queste tecniche? Per il semplice motivo che la navigazione dell’utente deve essere il più possibile priva di ostacoli.

Brevettare un sito web: adesso tuteliamoci! (Se possibile..)

Sappiamo già che per proteggere la tua idea bisogna depositare un brevetto. Ora è giusto chiarire due aspetti: come tutelare un sito web e come brevettare un app.

Dopo aver bloccato i domini la seconda mossa da fare è registrare il proprio brand all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi con durata di 10 anni.

Ricordiamo anche che il titolare di un marchio, depositato prima rispetto al nome di dominio, può impedire ad altri di utilizzare il suo marchio e registrarlo come nome di dominio e, nel caso in cui ci so trovasse in questa situazione, potrà anche richiedere il recupero del dominio di proprio interesse e farlo assegnare a proprio nome.

E se invece ho un’app?

Ci sono due possibilità:

1. Il brevetto software: se l’app risolve un problema tecnico ed è inquadrabile come un sistema composto da HW e SW

2. Il diritto d’autore : in questo caso dovrai depositare presso la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) il codice sorgente dell’app per ottenere così protezione per lo specifico codice di programmazione utilizzato in termini di copyright.

Ricordiamo anche che per iscrivere una società al registro delle imprese innovative non è necessario per forza un brevetto, ma basta anche il deposito del SW presso la Siae. Per saperne di più ne abbiamo parlato in questo articolo.

Proteggere il tuo sito web oppure una app richiede attenzione e scrupolo.

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