Il focus dell’articolo di oggi è incentrato sul piano industriale. Inizieremo con la definizione di questo documento, ti spigheremo cosa contiene, a cosa serve e come viene strutturato.
Continua a leggere la guida per scoprire tutto su uno strumento che può fare da volano alla tua azienda.
Cos’è il piano industriale?
Il piano industriale è un documento strategico redatto da un’azienda o un’organizzazione allo scopo di definire obiettivi, strategie e azioni da intraprendere per raggiungere determinati risultati.
In linea generale, un piano industriale contiene voci importanti come analisi di mercato, identificazione delle opportunità di crescita, allocazione delle risorse, pianificazione delle strategie di produzione e distribuzione, la definizione dei piani finanziari e delle proiezioni economiche, ma anche le azioni per migliorare l’efficienza operativa e la competitività dell’azienda.
Un P.I., di solito, guarda ad un periodo medio/lungo, compreso fra i 3 e i 5 anni.
Business plan e piano industriale sono sinonimi?
A questo punto ti potrebbe essere sorto un dubbio. Piano industriale e business plan sono sinonimi? Secondo quanto specificato nei Regolamenti della Borsa Italiana, la risposta è sì!
Tutt’al più, il termine business plan viene utilizzato nell’ambito startup, mentre piano industriale è usato di solito per aziende più mature.
Il p.i. può, inoltre, presentarsi come un documento più specifico e dettagliato di un business plan, concentrandosi sull’aspetto operativo e strategico.
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I vantaggi
Perché realizzare un piano industriale? I vantaggi sono molteplici. Da un lato permette una visione strategica d’insieme, facilitando perciò il raggiungimento degli obiettivi, dall’altro offre al potenziale finanziatore un efficiente quadro della situazione.
Un business angel, un venture capitalist etc., una volta letto il piano, dovrà avere modo di capire se vale la pena o no puntare sulla tua azienda.
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Cosa contiene un piano industriale?
Ma come viene strutturato un piano industriale? Ovviamente non esistono piani industriali identici. Essi, infatti cambiano da azienda ad azienda, da settore di mercato a settore di mercato etc. Insomma, le variabili in gioco sono diverse, ma possiamo senz’altro indicare quali sono le voci che non possono mancare.
Il progetto, l’impresa e il team
Inizia con la descrizione del tuo progetto imprenditoriale. Descrivi, l’impresa, i fondatori, le opportunità del mercato, il prodotto (cosa lo distingue da quelli già sul mercato?), proiezioni finanziarie, proposta di finanziamento.
Questa è l’occasione per parlare anche della storia, della forma societaria, del team, di eventuali legami con altre imprese.
Il mercato e la concorrenza
Parla del mercato di riferimento, le dimensioni, sviluppo del mercato, il target di riferimento e il suo potere contrattuale.
Anche la concorrenza ha bisogno di un focus. da chi è rappresentata? Qual è il grado di competitività del settore? Perché i prodotti della concorrenza non riescono a soddisfare le esigenze del cliente? Quali sono le fonti di approviggionamento?
Il prodotto o servizio
A questo punto passa alla descrizione del prodotto o servizio. Qual è il bisogno che si intende soddisfare? Hai ottenuto brevetti o licenze? Se sì, quali? Sii onesto: quali sono i tempi, le modalità e i costi per la messa a punto?
I canali di comunicazione e la commercializzazione
Parla del marketing: qual è la filosofia su cui si basa? A quale prezzo sarà venduto il prodotto o servizio? E perché? Il piano di comunicazione, i canali di commercializzazione e i relativi costi.
Le risorse ed eventuali alleanze strategiche
Ora è il momento di descrivere il patrimonio tecnico industriale. Dalla politica di acquisizione di brevetti al know-how, passando per tempi, modi e costi dedicati a struttura produttiva, ricerca e sviluppo, controllo qualità.
Hai accordi e alleanze con altre aziende? Prevedi di crearne in futuro? Questa è l’occasione buona per parlarne!
Il piano finanziario
In questo settore inserisci voci come conti economici previsionali, stati patrimoniali previsionali, flussi finanziari previsionali, indici di sviluppo, redditività, liquidità e solidità. Analisi del break even point, rischi finanziari.
Rapporti con l’investitore ed eventuali allegati
A questo punto, è il momento di dichiararsi apertamente. Cosa si chiede all’investitore? E cosa si offre?
Eventuali allegati possono includere indagini di mercato, curriculum del team, schede tecniche del prodotto e supporto informativo.
Qualche consiglio
Un piano industriale ha lo scopo primario di convincere l’investitore a puntare sul tuo progetto imprenditoriale. Per questo ti consigliamo di:
- non essere prolisso (potresti tenerti intorno alle 50 pagine. Ricordati che chi legge, di solito, non ha tantissimo tempo a disposizione).
- evita i refusi. Infastidiscono il lettore, il quale, oltretutto, potrebbe farsi l’idea di un progetto imprenditoriale molto poco professionale
- sii onesto. Non barare con i numeri
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