Dopo l’AuCap, l’ingresso di Grownnectia nel capitale di MyBrix

Un altro importante risultato che abbiamo raggiunto, in un momento particolarmente importante per noi, che si riscontra dopo aver chiuso il nostro primo aumento di capitale.

Il nostro CEO, Massimo Ciaglia, ha concluso l’ingresso di Grownnectia nel capitale sociale di MyBrix, con un’operazione che conferma l’importanza che attribuiamo al settore innovativo del Prop Tech.

MyBrix è una piattaforma per il Real Estate Crowdfunding, che consente di rendere gli investimenti immobiliari estremamente semplici ed accessibili a tutti.

I due Founder Massimiliano De Stefano e Raffaello Risso, infatti, sono partiti dalla necessità di rendere accessibile il crowdfunding nel mondo immobiliare, con quote d’ingresso anche minime.

Durante il percorso del Founder Institute, hanno presentato l’idea di MyBrix, arrivando all’intuizione di accostare la blockchain al crowdfunding immobiliare, nello specifico il lending crowdfunding, e utilizzare la tecnologia a registro distribuito per tokenizzare il credito e rendere le operazioni “liquidabili” in poco tempo.

L’obiettivo è quello di venire incontro alle necessità degli operatori del settore immobiliare, che necessitano di fondi per realizzare i loro progetti, riducendo al contempo i rischi e le problematiche dei risparmiatori e dei piccoli e medi investitori.

In Grownnectia crediamo molto in questo settore ed in questo tipo di progetti. Non a caso, abbiamo già seguito startup nel settore proptech, tra cui iRealtors.

Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti da iRealtors.

Il suo founder, Federico Pagliuca, si è rivolto a noi per realizzare la sua idea imprenditoriale. Ha sviluppato il suo progetto realizzando una rapidissima crescita e giungendo in poco tempo ad una exit.

In soli 18 mesi è passato dall’essere uno startupper ad essere AD di Homepal Re, nostro mentor ed investor.

In questa intervista, Federico Pagliuca ci racconta la sua exit.

Ma da cosa nasce la Partnership tra Grownnectia e MyBrix?

Quali sono gli obiettivi di questa piattaforma per il crowdfunding immobiliare?

Lasciamo la parola a due founder di MyBrix: Massimiliano De Stefano ed il suo socio Raffaello Risso.

Intervista ai founder di MyBrix

Come nasce la vostra idea? Da quale incontro fortunato?

[Massimiliano] Al giorno d’oggi, è di fondamentale importanza prendere il controllo delle proprie finanze e saper gestire i propri risparmi in modo corretto.

Infatti (lo abbiamo visto con gli ultimi avvenimenti), siamo in un’epoca molto particolare.

Già da qualche anno, il mondo del lavoro non offre le garanzie di un tempo e non esiste più, in senso ampio, la sicurezza data dal “posto fisso”. Situazioni difficili, come quella che abbiamo vissuto recentemente, ce lo hanno confermato.

Grandi aziende, da sempre solide, sono state costrette a ricorrere alla cassa integrazione e a licenziamenti improvvisi.

Abbiamo visto imprenditori costretti a chiudere battenti, liberi professionisti improvvisamente senza più clienti e dipendenti senza lavoro o con entrate ridotte in maniera importante.

Tutto ciò, conferma quello che ormai ho maturato da qualche anno a questa parte.

Non è più possibile fare affidamento su una sola fonte di reddito.

Questa consapevolezza, più le esperienze non proprio positive che ho avuto affidando i miei investimenti a fondi comuni e banche, hanno fatto nascere in me la volontà di dare alle persone la possibilità di investire in modo proficuo e sicuro i propri risparmi.

Il lending crowdfunding, in particolare nel settore immobiliare, è una delle soluzioni più efficaci in questo senso.

Con Raffaello ci conosciamo da una vita, giocavamo a pallacanestro insieme da ragazzi.

Abbiamo sempre avuto la volontà di realizzare qualcosa insieme, unendo le nostre competenze.

Le competenze di Raffaello sono molto più orientate alla tecnologia e all’innovazione rispetto alle mie, e già da tempo mi parlava di blockchain e criptovalute, quando io ancora investivo nei mercati più tradizionali.

MyBrix è stata la congiunzione astrale tra tutti i nostri interessi, le nostre passioni, e la nostra volontà di fare qualcosa per contribuire, per migliorare questa società così incerta.

[Raffaello]

Sono tantissimi gli interessi e le passioni  che uniscono me e Massimiliano perché siamo cresciuti insieme come amici fraterni. Inoltre, condividendo il percorso di studi e di affermazione professionale, abbiamo capito che ci assomigliamo anche per i valori e gli obiettivi di business.

Siamo due persone meticolose e raramente ci fermiamo di fronte alle difficoltà. Una “Fintech”, in effetti, è un tipo di startup complicata che punta ad innovare mercati regolamentati e in cui è necessario muoversi con cautela. La nostra attitudine e voglia di rendere le cose facili ha dato vita a MyBrix che rappresenta molto il nostro modo di vedere le cose: aiuterà finanziariamente le persone e lo farà in modo semplice, diretto, trasparente e affidabile.

Qual è la mission di MyBrix e come funziona?

[Massimiliano]

MyBrix è la risposta perfetta a quest’epoca, come dicevo, così incerta.

La nostra mission, è quella di aiutare tutti i risparmiatori e i piccoli investitori a costruire, mattone dopo mattone (per questo “My-Brix”, che suona come la parola inglese “bricks”), il proprio benessere finanziario.

Vogliamo aiutare chiunque lo desideri ad ottenere fonti di reddito alternative per migliorare le proprie condizioni economiche, ricevere rendite automatiche mettendo a frutto i propri risparmi e, perché no, pensare già al futuro dei propri figli, lasciandogli un patrimonio in eredità (grande o piccolo che sia, ognuno fa quel che può).

La piattaforma è molto semplice e, in linea di massima, il suo funzionamento può essere riassunto in tre step fondamentali:

  • l’utente entra nella piattaforma,
  • seleziona il progetto che vuole finanziare,
  • negozia il tasso di interesse che otterrà in premio.

Inoltre, gli investitori potranno anche scegliere se ricevere gli interessi mese per mese, oppure riscuotere il suo profitto alla fine, ed infine potranno gestire facilmente il loro prestito, potendolo scambiare sul mercato secondario grazie alla blockchain.

In cosa vi differenziate rispetto ai vostri competitor? Qual è la vostra Unique selling proposition?

[Massimiliano]

Beh, c’è da dire che oggi le piattaforme di crowdfunding, soprattutto nel settore immobiliare, sono tante.

Allo stesso tempo, il mercato è ancora ricco di opportunità e c’è ancora tanto margine di crescita e di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione verso il cliente finale, l’investitore (o lender) e il mercato secondario.

Proprio per questo, abbiamo deciso di focalizzarci su questi due particolari aspetti e proporci come piattaforma con un forte focus sul mercato secondario (e qui ci viene in aiuto proprio la tecnologia blockchain, ma non possiamo rivelare ancora troppi segreti su come funzionerà il tutto) e la comunicazione tra l’operatore immobiliare (o proponente, come si dice in gergo lending crowdfunding) e l’utente.

Quest’ultimo aspetto, verrà implementato sia facendo ricorso alle più moderne e diffuse piattaforme di comunicazione oggi presenti sul mercato, sia incentivando ed incrementando l’importanza e la rilevanza del feedback dell’utente, che ha investito con un dato operatore immobiliare.

Addirittura, tramite un algoritmo proprietario, faremo in modo che il feedback degli utenti abbia un impatto sulla classificazione relativa alla sicurezza e la bontà dell’operazione immobiliare.

Quali risultati sono stati raggiunti fino ad ora?

[Massimiliano]

Stiamo chiudendo la partnership con la piattaforma Europea di riferimento per il Lending Crowdfunding e il peer to peer lending, che ci permetterà di essere agenti di pagamento autorizzati nella Comunità Europea.

Abbiamo fatto delle simulazioni con il nostro MVP e stiamo portando avanti un club deal immobiliare tra pochi selezionati investitori privati, con una società che investe in immobili in USA.

Abbiamo una partnership e una letter of intent da parte di un’importante azienda che investe nel mercato Americano da molti anni.

Abbiamo un MVP con codice proprietario, ma basato su piattaforma Open Source, il che ci ha aiutato a creare un asset che potremo rivendere o dare in white label un domani, quando noi svilupperemo la versione 2.0 del portale.

Da dove nasce e quali sono gli obiettivi della Partnership tra MyBrix e Grownnectia?

[Massimiliano]Ho conosciuto Massimo Ciaglia durante il percorso al Founder Institute, dove siamo entrambi mentor.

Siamo stati messi in contatto dagli organizzatori quando, parlando con Massimo, hanno capito che avevamo intenti comuni e idee molto simili rispetto al lending crowdfunding e alla blockchain applicata agli investimenti immobiliari.

Dopo una prima chiacchierata con Massimo, ho coinvolto subito Raffaello, ci siamo confrontati tutti e 3 sulle nostre idee ed è scattata la sintonia.

Il nostro obiettivo coincide con la nostra Visione del futuro del crowdfunding e della blockchain.

Crediamo, infatti, che un domani il crowdfunding sarà popolare e diffuso come lo è oggi il trading online e come lo sono le criptovalute. Le persone potranno acquistare le proprie quote di partecipazione nel crowdfunding, scambiarsele in tempo reale all’interno degli exchange e avere le stesse opportunità di rendimento riservate ai pochi grandi investitori.

Molti startupper credono che sviluppare la propria idea e portarla sul mercato sia semplice. In realtà, molto spesso si incontrano varie difficoltà. Per questo, vi chiedo quali sono le difficoltà che avete riscontrato durante la realizzazione del vostro progetto e quali i consigli che vi sentite di dare a chi sta intraprendendo questo meraviglioso, ma complicato cammino?

[Massimiliano] Una cosa che ho ben assimilato durante i miei primi percorsi e studi di Startup, è questa: “L’idea vale zero.”

All’inizio questa cosa non la capivo, quasi la rifiutavo.

Da buon Ingegnere, ho sempre creduto nel valore di un buon prodotto, generato da una buona idea.

E poi, sinceramente, andiamolo a raccontare ai gemelli Winklevoss che hanno ottenuto 65 milioni da Zuckemberg, perché gli è stata riconosciuta la paternità dell’idea.

E infatti, a mio avviso, è proprio da questo esempio, e da tanti altri simili, che si può capire il vero senso della provocazione insita nella frase.

L’idea vale zero, significa che tutti abbiamo tante belle idee: sotto la doccia, mentre parliamo con gli amici, nello spogliatoio della palestra, …

Il fatto è che, senza execution, l’idea veramente vale zero. Molte persone, al giorno d’oggi, possono dire di avere belle idee, ma poi bisogna saperle implementare, trasformare in una realtà milionaria.

Troppe volte mi è capitato di ricevere nella mia agenzia web “il genio di turno” che mi diceva: senti io metto l’idea, tu la realizzi e facciamo a metà.

È incredibile quanto questa frase venga ripetuta senza la minima cognizione di quello che costa, in termini di tempo, impegno e anche risorse economiche, sviluppare una Startup, oggi, in Italia.

Le difficoltà, mi chiedevate.

Purtroppo, e lo dico veramente col cuore, le difficoltà sono tante già solo per iniziare.

Ma senza lamentarci e, anzi, traendo forza da tutte le difficoltà che abbiamo già superato, andiamo subito nella parte in cui do qualche consiglio a chi vuole iniziare oggi.

Focalizzatevi su tre cose: sul perché lo fate, sulla vostra mission e la vostra vision.

Chi volete aiutare? Come li volete aiutare? Come volete cambiare la vita delle persone che verranno in contatto con il vostro prodotto o servizio? Come cambierà il mondo grazie a voi?

Senza avere ben chiari questi elementi, a mio avviso, non si va da nessuna parte.

I momenti difficili sono tanti, i soldi pochi. Anche le soddisfazioni, almeno all’inizio, sono poche. I primi feedback positivi arrivano dopo molto tempo, e se non si ha una direzione chiara, un obiettivo specifico, i momenti in cui si è tentati di mollare possono essere molti.

Spostate il focus dall’idea e dal prodotto, al come volete migliorare questa società e come volete aiutare le persone. Questa è la vera mission. Questo è il vero scopo di una Startup, ed è l’unica forza motrice che vi permetterà di andare avanti anche quando vi sembrerà che tutto vi remi contro.

Per il resto, frequentate dei corsi, parlate con tanta gente, trovate dei bravi mentor e parlate con persone che hanno già fatto questo percorso.

Io, ad esempio, sono sempre disponibile per fare una chiacchierata; mi trovate su Linkedin.

[Raffaello] Non c’è dubbio che è l’execution la vera attività “tricky”.

T.Edison ha detto: “The value of an idea lies in the using of it”. Questa frase la tengo sempre bene a mente e vorrei portarvi alcuni temi su cui io e Massimiliano ci continuiamo a misurare regolarmente:

Velocità. Non sarete mai gli unici a realizzare o vendere quel vostro fantastico prodotto, quindi puntate ad essere i primi. E se anche non riusciste ad essere i primi, siate i nuovi, ovvero gli innovatori, quelli che hanno portato la competizione ad un livello successivo.

E, come fanno i giocatori di scacchi, pensate a qualche mossa in anticipo, per non ritrovarvi senza idee qualora un competitor vi freghi sul tempo.

Burocrazia. Dove viviamo noi è difficile anche soltanto aprire la società (considerate che la procedura online di costituzione della startup innovativa presso la CCIAA di Roma è durata, nostro malgrado, ben 4 mesi), figuriamoci se la vostra idea va a toccare qualche ambito regolamentato da leggi nazionali o europee.

Non demordete e cercate il luogo, o eventualmente il tempo giusto, dove le norme vi consentano di realizzare la vostra mission.

Fondi e finanziamenti. Trovare fondi da investire nella propria attività è di vitale importanza.

I propri fondi sono i più facili, ma hanno un grande difetto: in genere non bastano.

I prestiti di amici e familiari hanno una caratteristica: il fatto che loro te li diano non dimostra che la vostra idea sia buona. Piuttosto dimostra che ti vogliono bene, e si fidano di te. È un grande attestato di stima nei tuoi confronti, ma non dicono nulla sulla riuscita della idea.

Gli investimenti di imprenditori e di persone del settore sono quelli più difficili da reperire, ma portano con loro una grandissima quantità di informazioni e feedback preziosissimi.

Relazioni. Io e Massimiliano ci siamo subito resi conto che diventare imprenditori, per chi come noi proviene da un contesto familiare impiegatizio o di liberi professionisti, è difficile come un salto quantico.

Le persone che possono darti feedback costruttivi e farti cambiare mindset, sono imprenditori e liberi professionisti, che già sono passati per quel sentiero impervio che lo startupper vuole percorrere.

Quindi, se già non ce l’hai, costruisciti un network di relazioni ad hoc. Scoprirai persone interessanti, motivate che saranno benzina per la tua attività.

L’evoluzione del mercato. Tanti e diversi fattori modificano e impattano il normale evolversi del mercato di riferimento. L’esempio emblematico di questo periodo è il Covid.

La pandemia è stata un fattore esogeno così inaspettato e dirompente che ha bloccato completamente alcuni mercati, portando alcuni grandi player sull’orlo del fallimento e, al contempo, rilanciandone altri.

Mentre la business idea viene sviluppata, è importante tenere sotto costante osservazione il proprio mercato per essere pronti e rimodulare l’offerta ed, eventualmente, anticipare qualche mossa.

Di cose da dire ce ne sarebbero tante altre, ma ogni startup incontrerà difficoltà diverse, ed ogni startupper le affronterà con le proprie attitudini e strategie.

Anche tu hai un’idea nel cassetto? Segui il consiglio di Massimiliano e Raffaello: trasforma la tua idea in realtà seguendo un metodo ed un percorso strutturato.

Come?

 

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