Come vedi la mia startup? – L’importanza del team

Ignazio Cogotti capitolo 2

Che ruolo assume il team nella valutazione di una startup?

La settimana scorsa abbiamo iniziato a capire come una startup viene vista e, soprattutto, valutata. Oggi entriamo più nel dettaglio andando ad analizzare il primo elemento fondamentale: il team.

L’importanza del Team

Secondo una ricerca condotta da cbinsights.com alla fine del 2019, il team è al terzo posto tra le ragioni di fallimento delle startup con il 23% dei casi analizzati.

Andando a fondo sullo specifico punto e leggendo le motivazioni fornite dagli stessi founder leggiamo:

… ”Il nostro team non è stato capace di costruire un valido MVP in autonomia. È stato un errore. Se il team non è in grado di distribuire il prodotto da solo (o con un aiuto esterno da parte di consulenti) non dovrebbe fondare una startup. Avremmo potuto ingaggiare altri co-fondatori, che sarebbero stati ricompensati principalmente con azioni anziché con contanti, ma non l’abbiamo fatto”.

In alcuni casi, il team fondatore avrebbe desiderato avere più controlli ed equilibri in azienda, il problema di fondo, quindi, è stato non avere un partner nel team che controllasse le decisioni e che fornisse un efficace sistema di controllo di gestione per validare le decisioni aziendali e strategiche prese.

“Se il board fosse stato effettivamente sintonizzato sugli stessi obiettivi strategici almeno 6 mesi fa, tutto questo non sarebbe successo… La nostra colpa è stata nel non assumere persone più esperte, ma non era una presa di posizione, semplicemente non ci abbiamo pensato… è stata una semplice ingenuità… Retrospettivamente, se avessimo avuto nel team un profilo finanziario senior o una persona operativa senior, sarebbe stata una storia completamente diversa”.

Ai punti citati in precedenza possiamo aggiungere molti casi di:

  • Disarmonie che si creano all’interno del team;
  • Mancanza di focus e di impegno sulla startup (i componenti del team fanno altre cose nella vita…);
  • Team troppo giovane e/o inesperto.

Gli individui partecipano al gioco ma i team vincono le partite

Steve Blank

Steve Blank, startupper, investitore, fondatore del “Customer Development Method” (considerato colui che ha lanciato il moderno movimento del “Lean Startup”) – ti consiglio il suo capolavoro: “4 Steps to The Epiphany” – a proposito del ruolo del team nelle startup, e specificandone i profili con precisione, ci dice che la startup dovrebbe essere formata da:

  1. FOUNDER
  2. FOUNDING TEAM
  3. CEO

tre figure distinte con ruoli e personalità distinte.  Vediamoli:

1. Il Founder: l’idea

Il founder è, secondo Blank, colui che è in possesso di un’idea originale, una scoperta scientifica, un’innovazione tecnologica, un’intuizione, una passione: il founder recluta i co-fondatori, che coinvolge giorno per giorno nel processo di creazione e di sviluppo della propria startup.

Blank pone l’accento su due aspetti che ritiene fondamentali.

  1. Il primo aspetto riguarda la capacità di distinguere tra un’idea innovativa che potrà effettivamente trasformarsi in un’impresa di successo e un’idea che non potrà mai essere commercializzata (parleremo di questo nel prossimo articolo).
  2. Il secondo aspetto fondamentale è che bisogna essere consapevoli che, nel momento in cui si costituisce un team, non è detto che il founder che ha avuto l’idea debba necessariamente assumere la leadership: è qui che Blank anticipa la differenza fondamentale tra founder e CEO, che sarà spiegata meglio più avanti.

2. Il Founding Team: la roccia sulla quale costituire l’impresa

Il gruppo che costituisce la società è formato dal founder e da un ristretto team di co-fondatori in possesso di competenze complementari a quelle del founder.

Si tratta del team che dovrà assicurarsi di partire dall’idea originale per trovare il miglior modello di business ripetibile e scalabile, attraverso un processo di product/market fit, dopo aver effettuato tutti i test necessari su ogni aspetto del business model (validazione, pricing, canali distributivi, partner, costi, etc.).

Secondo Blank non esiste un “numero magico” per i componenti di un team, ciò che conta davvero sono le competenze in possesso dei fondatori: queste ultime devono essere quelle più adatte a mettere in pratica l’idea imprenditoriale, e devono essere specifiche e complementari (ovvero non sovrapponibili) tra loro.

Blank consiglia agli aspiranti startupper di porsi due domande per decidere se una persona debba essere o meno un co-founder:

  • è possibile avviare la società senza quella persona?
  • è possibile trovare qualcun altro simile?

Se entrambe le risposte sono negative, quella persona sarà un co-founder, se la risposta ad una delle due domande è “sì”, quella persona dovrà essere assunta in seguito tra i primi dipendenti della startup.

Tra le caratteristiche chiave che Blank elenca per un team di founders vincente, ritroviamo la passione, la determinazione, la tenacia, la curiosità ed il rispetto reciproco: è fondamentale che i co-founder valutino la loro capacità di lavorare insieme come un gruppo affiatato, con coraggio e fiducia per gli altri membri del team.

3. Il CEO: colui che distingue la realtà distorta e che si trova bene nel caos

Secondo Blank, la visione idealista della leadership collettiva, senza una persona responsabile di prendere le decisioni, è il modo più veloce affinché la startup esca dal mercato. Nel mondo delle startup, la velocità, il ritmo e le decisioni prese senza timore sono fondamentali per mantenere il vantaggio competitivo: per questo, è fondamentale che ci sia un CEO che prenda le decisioni in maniera rapida ed immediata.

Il CEO è il “primo tra gli uguali” in un team di fondatori, e secondo Blank, spesso non è necessariamente il più intelligente del gruppo: ciò che distingue un CEO dai co-founders è la sua capacità di guardare e comprendere la realtà quando questa si presenta in una maniera distorta (come una persona che si trova a suo agio nella fitta nebbia), caratterizzata dalla totale assenza di paura che lui/lei usa per mandare avanti la società.

Tra le caratteristiche più importanti del CEO, Blank elenca la passione, la dedizione totale alla mission della società e l’abilità di comunicare la sua idea che, seppur apparentemente folle, è in grado di cambiare il mondo.

Inoltre, Blank spiega che il CEO è una persona totalmente a proprio agio nel caos e nell’incertezza: ciò è fondamentale in una startup, dove bisogna affrontare quotidianamente i problemi di sviluppo del prodotto, o le difficoltà di acquisizione dei primi clienti. Si tratta di situazioni in continua evoluzione che spesso sfociano improvvisamente in scenari imprevedibili: per dirlo con le parole di Blank, il CEO cerca ogni giorno di risolvere un’equazione in cui quasi tutte le variabili sono ignote.

La conclusione di Blank è che conoscere le differenze tra Founder, Founding Team e CEO è fondamentale per gli aspiranti startupper che potranno costruire il proprio team scegliendo i compagni di viaggio con cui costruire un futuro di successo.

Certamente c’è molto su cui riflettere per gli aspiranti startupper ma voglio lasciarvi con alcuni consigli preziosi:

  • Fermatevi a pensare all’importanza del team;
  • Distinguete tra fondatori e team esecutivo, sono ruoli diversi e fanno lavori diversi, non è detto che il founder debba avere per forza un ruolo operativo;
  • Cercate di identificare i ruoli chiave per l’attività, non trascurate nessuna area, non si va avanti essendo solo ad es. dei draghi del digital marketing;
  • Coinvolgete il team nel progetto includendoli nella struttura sociale o ingaggiandoli con mezzi moderni tipo il work for equity;
  • Non abbiate timore a coinvolgere dei partner esterni che vi possano seguire fino a che non diventate sufficientemente autonomi.
  • Instaurate in azienda uno spirito di team dove la comunicazione viaggia in orizzontale e dove la condivisione dei progetti nel team è un valore importante.

Il vero valore delle aziende sono le persone non i prodotti

E proprio in quanto valore fondamentale sarete osservati da chi vi deve dare fiducia (e soldi) come gruppo. Queste persone cercheranno di capire se le funzioni necessarie in azienda sono ben coperte, se siete amalgamati come gruppo, il modo come affrontate le decisioni strategiche ed operative, che stile comunicativo adottate, come organizzate le vostre giornate e quanto tempo dedicate al progetto.

RICORDA… “ONE MAN SHOW” NON FUNZIONA QUASI MAI!

Nella speranza che queste parole siano state di ispirazione vi rimando al prossimo articolo dove parlerò dell’importanza della VALIDAZIONE dell’idea di business.

A presto!

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