Il ciclo di vita di una startup – La Fase Seed (CAPITOLO 4)

LA FASE SEED

Nella scorsa puntata abbiamo analizzato la fase pre-seed di una startup che potremo definire come la fase nella quale si valida e si raccolgono fondi per finanziare l’idea di business, in questa fase effettuiamo una serie di attività e ci rivolgiamo a determinate categorie di investitori.

Quindi dopo esserci preparati a “piantare il seme” è arrivato il momento di preparare il terreno a mettere a dimora il nostro seme e prepararlo alla crescita.

La fase seed

La fase seed è forse una delle fasi più importanti del ciclo di vita di una startup. È la fase nella quale il progetto diventa realtà, è la fase nella quale tutte le iterazioni con il mercato per validare il “problem-solution fit” e il “product-market fit” passano ad uno step successivo ed ingaggiano il mercato per la validazione dell’MVP.

Il metodo che preferiamo sarà quindi quello del “Lean Startup” il metodo elaborato nel 2008 da Eric Ries e riportato nel suo testo “The Lean Startup” che vi consiglio vivamente di leggere laddove non già conosciuto.

Il metodo di Ries prevede la continua applicazione delle tre fasi build-measure-learn, cioè costruisci-misura-impara del progetto, costruendo il più velocemente possibile il proprio prodotto (o servizio), verificandone e misurandone i risultati e, infine, utilizzando i dati così ottenuti per migliorare il prodotto, ripetendo poi ciclicamente il procedimento.

Siate umili e non abbiate paura a cambiare le vostre idee originali (fare pivot) imparando da ciò che vi chiede il mercato, la storia delle aziende di successo, leggere per credere, è la storia di aziende che hanno saputo cambiare le loro idee originali.

L’idea è quella di partire con un cosiddetto “minimum viable product” (MVP), cioè “prodotto minimo commercializzabile”, per poi adattare strada facendo il prodotto alle necessità del cliente proprio grazie ai feedback ricevuti da quest’ultimo, dando così, da un lato, una risposta sempre presente e coerente alla clientela, e dall’altro, poiché vengono ridotti tempi e costi, si minimizzano i rischi di mercato. Proprio da questo “minimalismo” di tutto il processo deriva il nome, che letteralmente significa “startup agile“.

La fase seed

IL MERCATO CI GUIDA NON LA NOSTRA IDEA INIZIALE

Questa fase del progetto si combina quindi con la necessità di definire l’idea attraverso l’iterazione con il cliente target (ovvero la nostra buyer persona). La cosa più importante è ottenere la convalida dei clienti; sarà probabilmente necessario ripetere varie volte le stesse attività e continuare a lavorare sull’MVP fino alla sua definizione finale anche con l’aiuto di tutor e professionisti che possono essere utili a portare la startup nella direzione giusta.

QUANTO DURA LA FASE SEED?

La risposta è molto semplice, dura il tempo necessario a completare l’MVP, cioè ad avere il riscontro del mercato che il vostro MVP è proprio ciò che il mercato vuole, ovvero è la soluzione perfetta al problema del mercato stesso. Quindi può durare anche mesi.

CHE METODI DOVRÒ USARE PER VALIDARE IL MIO MVP?

Beh… dipende molto da cosa sarà il nostro prodotto/servizio, gli approcci possono variare a seconda che si stia parlando di tecnologia o qualcosa di “palpabile”, di un’app, di un marketplace, di un sw, etc. Alcuni metodi utilizzabili includono:

  • Core Feature: produrre un prototipo in edizione limitata con una sola funzionalità, quella principale;
  • Video: il prodotto non esiste ancora ma viene prodotto un video che ne mostra tutte le caratteristiche e funzionalità;
  • Il Metodo del Mago di Oz: far apparire le funzioni (ad es. di un sito di food delivery) come completamente automatiche mentre invece dietro c’è un lavoro manuale svolto da voi e dai vostri co-founder;
  • Il Metodo Concierge: molto simile al precedente con la differenza che in questo caso il cliente sa che sta interagendo con un essere umano;
  • Costruire da voi un sito usando metodi free tipo WordPress, usare Gmail per le mail, etc.;
  • Se lo sviluppo è già ad uno stadio avanzato si possono anche usare piattaforme di Crowdfunding dedicate tipo Kickstarter e Indiegogo che permettono di vendere il prototipo ad un prezzo molto basso. In questo modo potrai validare l’idea, capire se ha dei potenziali acquirenti e avrai anche un piccolo finanziamento con cui far partire la produzione.

Esistono molti altri metodi per validare inclusi i classici Pitch Deck e molti altri, scegliete quello più adatto al vostro scopo.

COME FINANZIO LA MIA STARTUP NELLA FASE SEED E A CHI DEVO RIVOLGERMI?

Durante la fase di Seed il business dovrebbe accelerare notevolmente. La società e il team esistono già: in questa fase potrebbe anche succedere di non aver bisogno di finanziamenti ma, se questo dovesse verificarsi (ed essere validato da una corretta analisi finanziaria), si può ricorrere a soluzioni di due tipi, in equity (cedendo quindi una parte del capitale sociale):

  • crowdfunding oppure reward crowdfunding (quest’ultimo caso non comprende la cessione di equity);
  • a business angels o seed angels o anche a Venture Capitalist specializzati in Seed Round;

soluzioni a debito come:

  • l’accesso al credito agevolato (Smart&Start Italia oppure Smart Money di Invitalia sono 2 esempi)

I finanziamenti agevolati, se ben pesati con i finanziamenti ricevuti tramite capitale di rischio, permettono di avere un’esposizione creditizia equilibrata e che non costringa l’azienda nel medio/breve periodo a bruciare troppa cassa per pagare interessi ingenti.

Ovviamente ricordatevi prima di affacciarvi al finanziamento seed di rimettere le mani al Business Plan che avevate creato in precedenza e rinforzarlo con elementi operativi, di mercato e finanziari che daranno maggior spessore e credibilità al vostro progetto.

Vuoi parlarci del tuo progetto di business?

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