Il ciclo di vita di una startup – Creazione startup e strutturazione (CAPITOLO 2)

Creazione startup: nascita e strutturazione – capitolo 2 su Il ciclo di vita di una startup

Nel capitolo precedente del ciclo di vita di una startup abbiamo parlato della nascita dell’idea di business, e dell’importanza della validazione; abbiamo quindi dedicato del tempo ad ingaggiare il mercato per vagliare se la nostra idea risponde ad un bisogno effettivo della nostra buyer persona ed eventualmente abbiamo anche effettuato dei “pivot” (ovvero cambiato la nostra idea iniziale) per rispondere al meglio al bisogno identificato.

IL BISOGNO DEL MERCATO CI HA GUIDATO
E NON LA VOGLIA DI LANCIARE A TUTTI I COSTI LA NOSTRA IDEA,
LE STARTUP DI SUCCESSO SONO QUELLE CHE HANNO LA CAPACITÀ
DI TRASFORMARSI PER MEGLIO RISPONDERE AI LORO CLIENTI.

Quali sono i prossimi passi? Di cosa dobbiamo occuparci ora? Vediamo in questo capitolo del ciclo di vita di una startup:

  1. Reclutare il team;
  2. Fondare l’azienda;
  3. Sviluppare l’MVP;
  4. Sviluppare un piano industriale (business plan) credibile.

Reclutare il team giusto per la creazione startup

Il team giusto è tra gli aspetti più importanti per il ciclo di vita di una startup.

Ricordate cosa vi avevo suggerito nel mio articolo sul team? È importante, in questa fase di creazione startup, decidere chi ci affiancherà nel nostro viaggio, decidere quindi chi saranno i co-founders ovvero come ci dice S. Blank:

“Il team di co-fondatori deve essere in possesso di competenze complementari a quelle del founder.”

Si tratta del team che dovrà assicurarsi di partire dall’idea originale per trovare il miglior modello di business ripetibile e scalabile, attraverso un processo di product/market fit, dopo aver effettuato tutti i test necessari su ogni aspetto del business model (validazione, pricing, canali distributivi, partner, costi, etc.).

Secondo Blank non esiste un “numero magico” per i componenti di un team, ciò che conta davvero sono le competenze in possesso dei fondatori: queste ultime devono essere quelle più adatte a mettere in pratica l’idea imprenditoriale, e devono essere specifiche e complementari (ovvero non sovrapponibili) tra loro.

Blank consiglia agli aspiranti startupper di porsi due domande per decidere se una persona debba essere o meno un co-founder: bisogna chiedersi se è possibile avviare la società senza quella persona, e se è possibile trovare qualcun altro simile.

Se entrambe le risposte sono negative, quella persona sarà un co-founder, se la risposta ad una delle due domande è “sì”, quella persona dovrà essere assunta in seguito tra i primi dipendenti della startup.

Tra le caratteristiche chiave che Blank elenca per un team di founders vincente, ritroviamo la passione, la determinazione, la tenacia, la curiosità ed il rispetto reciproco: è fondamentale che i co-founder valutino la loro capacità di lavorare insieme come un gruppo affiatato, con coraggio e fiducia per gli altri membri del team.

Non facciamoci quindi tentare dall’idea di coinvolgere amici, parenti, fidanzate, zii, etc. a meno che non rispondano ai requisiti di cui sopra. I co-fondatori dovranno inoltre garantire l’impegno e il tempo necessari al progetto

FARE STARTUP NON È ATTIVITÀ PER I WEEKEND O PER QUANDO SI HA DEL TEMPO LIBERO…

quindi cerchiamo persone con profili professionali adatti allo scopo e alle funzioni necessarie. Se serve un esperto di marketing ed un esperto finanziario non scendiamo a compromessi, cerchiamo quelle figure.

Questa sicuramente è un aspetto fondante nel ciclo di vita di una startup.

Ciclo di vita di una startup – Fondare l’azienda

Affrontiamo una fase molto importante del ciclo di vita di una startup: fondare un’azienda.

Una volta individuati i soci e decise le quote societarie (ricordate anche lo strumento del work for equity che vi può dare una mano a retribuire non solo i fondatori, ma anche il futuro team operativo) il passo successivo per la creazione startup è quello di fondare l’azienda e quindi iscriverla in Camera di Commercio.

Deciso per la forma societaria (di solito una srls o una srl, io consiglio sempre la seconda) soffermatevi prima di tutto a studiare tutte le clausole di movimentazione delle quote da apporre in statuto e le clausole per la vendita delle quote minoritarie (evitiamo che un socio vada a vendere le sue quote all’esterno senza dirvelo. Visto troppe volte, ve lo garantisco…).

Sarebbe bene, in questa fase, farvi seguire da una persona esperta che possa guidarvi.

Ciclo di vita di una startup – Sviluppare l’MVP

Sezione importantissima nel ciclo di vita di una startup è sviluppare l’MVP.

La fase di validazione non è finita e il ciclo di vita di una startup continua. Ora che la creazione startup è completa e che siete un team, dovete lavorare per la validazione finale del vostro prodotto/servizio, ovvero presentare il vostro MVP ad un ristretto numero di clienti che chiamiamo “early adopters” e che ci daranno le indicazioni finali per la messe a punto.

Attenzione: non stiamo necessariamente parlando del prodotto finito. L’MVP può essere una landing page, un mockup, un video o una versione parzialmente funzionante del prodotto. Ad esempio, per una App può essere semplicemente un insieme di videate che mostra tutte le funzioni e le opzioni dell’App stessa.

Avremo quindi le indicazioni e la validazione per poter mettere in commercio il nostro prodotto senza spendere dei budget giganteschi.

Sviluppare un Deck documentale credibile per completare la creazione startup

Deck documentaleTerminate le fasi precedenti, la costruzione della startup sarà completata, ma il ciclo di vita di una startup continua.

Avrete tutti gli elementi e sarete pronti per produrre un deck documentale che vi sia di supporto per la fase seguente, nella quale andrete ad affacciarvi al mondo della finanza a debito oppure in equity.

Il Deck dovrà includere:

  1. Un Business Plan;
  2. Un Financial Plan;
  3. Un Elevator Pitch (ed eventualmente anche un Executive Summary);
  4. Un Teaser.

Dai documenti di cui sopra ci si aspetta (ovvero un investitore si aspetta che siano evidenti e forti) elementi quali:

  • La mission e la vision aziendale;
  • Una buona analisi del mercato e della concorrenza;
  • Un modello di business scalabile e sostenibile;
  • La proposizione di valore del progetto;
  • La validazione sorretta da dati raccolti ed oggettivi;
  • Un piano di marketing attuabile;
  • Una roadmap;
  • Un piano di “go to market”;
  • Un’analisi finanziaria a medio termine e una valutazione pre-money credibile;
  • Una analisi del fabbisogno e dell’uso dei fondi raccolti.

Ma soprattutto ci si aspetta che

SIATE CREDIBILI!

Troppo spesso si vedono presentazioni con richieste di cifre a sei zeri, oppure (forse peggio) con richieste per 25K € con valutazioni di milioni per delle startup che devono ancora iniziare sul mercato.

Ragazzi, semplicemente non verrete presi sul serio e vi sarete bruciati… questa è la triste verità!

Un consiglio spassionato è di far svolgere questo lavoro da dei professionisti. Non vi improvvisate, il rischio è veramente alto.

Ora che abbiamo svolto tutto quello che dovevamo per la costruzione della nostra startup, entriamo ufficialmente nella fase “pre-seed” ma di questo parleremo la prossima volta nel capitolo 3 del ciclo di vita di una startup. Come sempre sono a vostra disposizione per ogni domanda in merito a quanto abbiamo visto…

Per parlarci del tuo progetto

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